Il regista Gjon Kolndrekaj e la fede come visione
Raccontare attraverso
la multimedialità lo spirito della fede universale per garantire i principi
della libertà di culto è la sfida professionale del regista e produttore
cinematografico internazionale Gjon
Kolndrekaj che ha prodotto il kolossal “Visione
di fede. Video Catechismo della Chiesa Cattolica”.
Nella prefazione del
libro biografico “Gjon Kolndrekaj. La
fede come visione”, scritto dal noto critico cinematografico Vittorio
Giacci e di prossima uscita, il regista Krzysztzof Zanussi definisce
Kolndrekaj “un autore interdisciplinare
che intraprende il proprio percorso professionale affidandosi ad uno sguardo
aperto e consapevole dove le distinzioni nel campo dei media si integrano nell’unitarietà̀
del messaggio audiovisivo e nelle loro caratteristiche più peculiari”.
Gjon Kolndrekaj nella
sua lunga carriera ha avuto la fortuna di incontrare straordinarie personalità
con i quali ha vissuto momenti formativi e lavorativi indimenticabili.
Da Joris Ivens,
documentarista cinematografico tra i più importanti del ventesimo secolo,
a Lech Walesa, indimenticabile sindacalista, politico e attivista
polacco, a Evtusenko, poeta e romanziere russo, a Madre
Teresa, la Santa dei poveri, della quale ricorda con gratitudine la
vicinanza e l’ispirazione durante le riprese del documentario sulla sua vita
(Madre Teresa. Una bambina di nome Gronxhe).
In giro per il mondo
Kolndrekaj ha potuto inoltre maturare una conoscenza profonda dell’ambiente e
del territorio, promuovendo azioni di informazione e promozione a tutela della
conservazione e dello sviluppo, grazie anche al programma televisivo Linea
Verde da lui diretto negli anni ‘90.
Oggi è considerato dai
più importanti critici internazionali di settore un professionista e figura
importante e determinante nel settore cinematografico del Sacro con all’attivo
oltre ottanta tra film e documentari che riguardano le tre religioni
monoteiste.
Per volere di Giovanni Palo II, ha realizzato per il Grande Giubileo del 2000 la serie: “Viaggio nei luoghi del Sacro”. Ha
incontrato il Grande Patriarca della
Russia Alessio II e con il benestare del mondo ortodosso ha realizzato il
film – documentario: “Santa Caterina del
Sinai”.
In collaborazione con
il governo cinese ha realizzato in esclusiva mondiale il docu – film “Matteo Ricci; un Gesuita nel regno del
drago”, presentato nella Santa Sede
il 28 giugno del 2009 alla presenza dell’Ambasciatore
della Repubblica Popolare della Cina. Questa è stata una data storica
perché per la prima volta un rappresentante governativo della Repubblica
Popolare della Cina ha varcato i confini dello Stato Pontificio leggendo il
telegramma inviato dal Governo Cinese che scrive: “…la sua opera diventerà un ponte di amicizia tra l’Italia e la Cina…”.
Successivamente è stato
presentato e apprezzato in novantanove paesi del mondo, tra cui l’UNESCO di Parigi, l’ONU e ha rappresentato l’Italia all’EXPO di SHANGAJ insieme alla presenza del
Capo dello Stato Giorgio Napolitano e
in importanti festival cinematografici come la Mostra d’Arte Cinematografica e Biennale
di Venezia e la Festa del Cinema di Roma.
Il suo ultimo lavoro,
ormai entrato tra i kolossal internazionali è “Visione di fede. Video Catechismo della Chiesa Cattolica” in
stretta collaborazione con la Chiesa Universale.
Come testimonia
l’evento Cinemaday del 24 novembre 2013 è stato tra i pionieri della tecnologia
4K. Conosciuto come l’ideatore dei videoclip solidali realizzati per la prima
volta insieme alla Caritas internazionale (da segnalare il video Football Stars
dove oltre quaranta campioni del calcio mondiale hanno cantato per fini
solidali e caritatevoli come Platini, Cabrini, Rossi, Gullit, Rivera e tanti
altri).
Successivamente con il
progetto Little Song parla empaticamente
della piaga dell’AIDS tramite l’importante
collaborazione di molti artisti famosi tra i quali: Giuliano Gemma, Domenico
Modugno, Amendola, Oreste Lionello, Gassman, Marisa Laurito, Fabrizio Frizzi e
Tognazzi.
Citato in molti libri
di settore autorevoli come quello del famoso storico albanese Ily Polovina che nel libro “RAI – Albania” gli dedica cinque
capitoli per la sua entrata in Albania e nel capitolo “a caccia di notizie” attribuisce
alle sue telecamere un ruolo importante e determinante per la rivoluzione
democratica in Albania.
Anche il maestro Mogol lo cita nel suo libro “Il mio mestiere è vivere la Vita” (Edito
da Rizzoli).
Per Gjon Kolndrekaj, il più influente
regista nella cinematografia del Sacro: “tutte
le Nazioni e i Popoli si accomunano in un unico linguaggio universale che è la Fede
e per questo l’arte e i nuovi mezzi di comunicazione multimediali hanno un
ruolo determinante nella nostra società tecnologica condividendo eticamente il
dialogo interreligioso e socio – culturale con lo scopo di raggiungere la Pace”.
Il principio della “Pace tra i
Popoli” è stato l’obiettivo per l’ideazione dell’Ecu Film Festival prodotto dalla Crossinmedia di Tania
Cammarota con lo scopo di fare incontrare, condividere e dialogare i più
influenti esponenti del panorama mondiale delle religioni insieme alle diverse
forme artistiche tra le quali il “cinema per il dialogo interreligioso e la
pace”.